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Scrivere un romanzo ucronico, o una serie di racconti legati tra loro da un solido filo conduttore, ispirato a un tema in qualche modo classico, l’Asse che vince la seconda guerra mondiale e governa il mondo, potrebbe sembrare, oltre che poco originale anche fin troppo ambizioso.

Come fare a rendere l’argomento, già più volte trattato in ambito sf, accattivante e, in qualche modo, innovativo?

Semplice. L’intuizione brillante dell’autore è quella di “ibridare” linguaggi diversi, unendo testo e fumetti, ma non in forme già conosciute, come, ad esempio, in una graphic novel, ma in un flusso costante di testo e singole tavole, o intere vignette, che vanno lette in sequenza come un unico, grande affresco.

Tutto inizia sotto forma di premessa con la Germania che riesce a sviluppare per prima l’arma nucleare con la quale bombarda le principali capitali nemiche sul territorio europeo, mentre i giapponesi, su supervisione teutonica, faranno lo stesso sugli Stati Uniti.

Da qui si dipana la storia del nuovo ordine mondiale con la Germania che controlla, con gli alleati, Europa continentale, Africa e America Latina, mentre il Giappone controlla Asia e Nord America.

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Ultimo aggiornamento Martedì 31 Ottobre 2023 11:24 Leggi tutto...  
12
Jul

Lo confesso. Quando vidi per la prima volta il trailer di Fubar, serie in otto puntate (per ora), con l’inossidabile Arnold Schwarzenegger nel ruolo di un agente segreto che svolge la sua attività all’insaputa della sua famiglia che lo crede un innocuo rivenditore di articoli per palestre, ho pensato che Harry Tasker fosse tornato.

Gli elementi c’erano tutti, i toni da commedia anche, il nostro Governator aveva la sua solita aria divertente e divertita.

Poi ho visto il primo episodio e la magia è svanita.

Fubar è una delle decine di serie che i nuovi mostri della distribuzione seriale sfornano mensilmente per saturare un mercato sempre più povero di idee e sempre più ricco di spettatori distratti che spulciano qua e la le offerte dai ristretti schermi di un dispositivo portatile.

Certo, Fubar è una serie sopra la media, fosse solo per la presenza di Swarzy, per un cast decente ma non indimenticabile, per una serie di trovate che non vi anticipo in questa sede ma che, ogni tanto un sorriso lo strappano, e, per una volta, per la grande attenzione che chi ha curato l’adattamento e il doppiaggio ha messo nell’evitare inutili strafalcioni o citazioni a casaccio (indico con piacere le battute del partner di Arnold, giovane nerd che se ne esce con frasi dei Thundercats o di altre serie di animazione americane, tutte riportate con precisione).

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Ultimo aggiornamento Lunedì 30 Ottobre 2023 16:40 Leggi tutto...  
26
Apr

Come da tradizione ormai consolidata nel panorama cinematografico eccoci al secondo film della trilogia di Diabolik dei Manetti Bros.

Anche in questo caso, come nella precedente pellicola, si è scelto di portare sullo schermo un particolare albo della sconfinata storia del re del terrore, nello specifico il numero 16.

Conoscerete sicuramente il detto “non giudicare un libro dalla copertina”, vero? Bene, il concetto è applicabile anche a questo film.

La scena iniziale, con un audace colpo di Diabolik, è scenografica ma la fuga del nostro col classico deltaplano che si libra in volo non è esaltante dal punto di vista del comparto grafico e non aiuta la successiva sequenza in auto di Eva pronta a issarlo a bordo, dove si nota l’effetto sfondo che scorre con la macchina ferma degno di un vecchio telefilm anni ’70 (magari voluto, chissà).

Ma la svolta arriva con i bellissimi titoli di testa che, più che un omaggio a Bond, mi hanno ricordato le rigogliose coreografie dei gloriosi varietà televisivi del sabato sera.

Questa nuova fatica dei Manetti ha un bel ritmo, sicuramente superiore a quello del primo film che comunque aveva una storia che aiutava meno, sotto questo aspetto, rispetto a quella narrata in questa occasione.

Ci sono alcune sequenze veramente degne di nota, prima tra tutte quella dell’inseguimento nei boschi girata davvero con bravura e perizia, grazie anche all’aiuto di tecniche moderne come l’uso di droni che comunque danno una bella mano ad aumentare la spettacolarità di una ripresa.

Mi sono sembrate ben riuscite anche le rappresentazioni dei vari covi di Diabolik e, come nella prima pellicola, l’ambientazione temporale.


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Ultimo aggiornamento Lunedì 30 Ottobre 2023 16:35 Leggi tutto...  


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